sabato 15 settembre 2007

La Famiglia II


"La discontinuità della nostra vita è causa ed effetto della discontinuità dei nostri sentimenti" scrive Baumann in Amore liquido. L'analisi dell'autore si focalizza dunque sul rapporto tra la nostra vita operativa, inserita in un determinato contesto storico-economico e la nostra vita sentimentale.
La spevantosa precareità derivante dai continui flussi di domanda ed offerta del mercato mondiale mette alla prova la reattività delle aziende che riversano tale insicurezza sui lavoratori richiedendo un continuo sforzo di reinterpretazione delle proprie valutazioni, della propria attività, delle proprie sicurezze, delle proprie relazioni.
Questa logica di mercato fa perno su due principi: flessibilità per l'io-produttore (per adeguarsi meglio alle fluttazioni globali) e sicurezza per l'io-consumatore (devozione alle marche ed individuazione del proprio status attraverso l'acquisto). Il modello esistenziale che adempie al meglio queste due distinte pretese è quello del single. Qui la parola "single" non è solo da intendersi come persona che prescinde da un rapporto di coppia duraturo e coinvolgente ma persona che antepone la propria individualità operativa a quella delle relazioni sociali intime, relazioni tipicamente costruttive. Il ritmo del proprio agire si riversa e detta i tempi alla propria vita sentimentale.
Il single è flessibile nelle sue esigenze locative e lavorative perchè mette la propria gratificazione personale davanti a tutto, e proprio per questa stessa ragione è pronto ad assecondare ogni suo impulso edonistico diventando un consumatore assiduo ed eclettico. Ma la flessibilità e la spaesatezza emotiva che ne deriva piuttosto che sentore di consapevolezza è un dispositivo essenziale nelle mani dell'organizzazione del lavoro postfordista
Come per la famiglia in un paesaggio suburbano nel modello fordista, nel modello post fordista la biopolitica inscena un volano mediatico (si noti rispetto al precedente post la linea di demarcazione riconducibile al1990).
Beverly Hills 1990-2000, Friends 1994-2004, Sex and the City 1998-2004, Will & Grace 1998-2006, Desperate Housewives 2004-2007, Ally McBeal 1997-2004, The O.C. 2003-2007 indicano chiaramente come il perseguimento di un particolare modello di relazioni interpersonali, quello del single, sia la strada che riesce meglio a configurare la propria esistenza secondo i propri strettissimi bisogni. Non che non ci siano profonde apologie all'amore o ad amicizie fraterne, suggellate dal fatto che persistono (anche se nettamente in minoranza) serial di stampo familiare, ma il messaggio portante è la centralità dell'individuo rispetto alla cosa comune.
Con questo non intendo sostenere che l'uomo sia in sè cambiato, ma che certe sue peculiarità siano stimolate e risaltate così da standardizzare la sua produttività e la sua indoole consumistica: indipendenza quando si produce, dipendenza quando si consuma.