
1,4360. Per comprare un euro occorono 1,4360 dollari. Funziona come un chilo di zucchine: se aumentano le persone che comprano zucchine allora chi le vende ne aumenterà il prezzo, questo avviene perchè è consapevole che i consumatori spenderanno di più (visto che sono aumentati di numero e le zucchine sono sempre le stesse).
Ogni moneta ha un prezzo. Le banche centrali che stampano soldi (La Fed per i dollari in America e la Bce per gli euro in Europa) quando le immettono nel sistema hanno un tasso d'interesse di riferimento (tra l'1% e il 4%, solitamente). Se quel tasso d'interesse è maggiore in Europa che in America i consumatori (gli operatori finanziari che acquistano e vendono titoli di credito in tutto il mondo) avranno più convenienza a comprare titoli con una moneta che rende di più, in questo caso l'euro. Se aumentano i consumatori che comprano euro, aumenta il prezzo dell'euro, esattamente come le zucchine, perchè sono aumentati di numero e la quantità di euro in circolazione è rimasta la stessa.
Sta di fatto che l'euro sta diventando sempre più caro del dollaro, in questi giorni è arrivato al suo record storico, cioè: non è mai stato così alto il valore di un euro rispetto al valore di un dollaro.
I telegiornali (tutti) ed i giornali (sicuramente il Corriere della Sera e La Repubblica) affrontano questo argomento in questi termini:
Benefici: sarà più conveniente viaggiare negli Stati Uniti (servizi su turisti italiani a New York felici di pernottare a 200 euro a notte anzichè 250)
Costi: diminuiscono le esportazioni, e quindi la produzione industriale italiana, cosa che porterà ad una netta diminuzione delle entrate e metterà sulla graticola migliaia di aziende con pesanti conseguenze per i lavoratori.
Cosa può pensare chi ascolta la notizia in questi termini? faccio un'ipotesi: "per colpa di questo dannato euro stiamo diventando tutti più poveri, sai che me ne frega di risparmiare 50 euro a New York (dove probabilmente non andrò mai)."
Ma la realtà è ben diversa da questa.
Se aumentano i problemi ad esportare vuol dire che aumentano i benefici ad importare, inoltre comprare aumenta l'afflusso di capitali stranieri destinati alle imprese italia, con conseguenti aumenti della produttività.
Considerando che l'Italia importa quasi la totalità del proprio fabbisogno di idrocarburi (petrolio e carbone) il risparmio in termini di costi di produzione (energia per le imprese, benzina per gli automobilisti, elettricità, gas,...) non è mai stato così favorevole a parità degli altri principali costi (lavoro e moneta), ma ammettere questo a livello televisivo provocherebbe una insana domanda da parte dei consumatori, faccio un'altra ipotesi: "perchè se diminuiscono i costi non diminuiscono i prezzi? Perchè non diminuisce la benzina? Perchè stanno notevolmente aumentando (5-10%) le tariffe di luce e gas?"
Conclusione: omettere i reali benefici di un euro forte costituisce una chiara volontà di fornire alibi inesistenti ai grandi gruppi industriali e bancari che possono aumentare i prezzi (e gli interessi per le banche) nello stesso momento in cui si riducono i costi, questa omissione è volontaria e dolosa e costituisce un'ulteriore conferma di come il sistema mediatico faccia unicamente gli interessi del potere economico.