
Il ministro Mariastella Gelmini, in un'intervista al Corriere della Sera di una settimana fa, dichiara che la sua politica si ispira a quella di Barack Obama. Evidentemente aveva trovato in questo paragone una frase ad effetto buona per autodefinirsi giovane, dinamica e proiettata al futuro.
Un vero peccato andare avanti solo a slogan. Se fosse stata più attenta alle sue parole (o a quelle di Obama) la Gelmini avrebbe appurato che nel discorso di accettazione della nomina a candidato presidenziale, quindi nel discorso maggiormente programmatico, il Senatore democratico ha detto: "La necessità di permettere un'istruzione di alto livello a tutti consiste in maggiori finanziamenti pubblici alla scuola, assumere nuovi insegnanti e pagarli meglio".
Sbaglia chi vede in lei un nemico, sbaglia chi vede in lei un interlocutore valido (malgrado gli slogan con chi ha un cognome in -ini riescano piuttosto bene), la Gelmini è solo un mero esecutore di un disegno generale.
Questo disegno rispecchia un atteggiamento diffuso dell'attuale governo ed un trend storico mondiale. In questo post analizzerò il primo.
Il decreto legge 112, attuato in materia di istruzione e ricerca dalla legge 133, è il cosiddetto Dpef (documento di programmazione economica e finanziaria) che verrà attuato con la legge finanziaria da approvare tassativamente entro il 31 dicembre 2008.
Tratta della variazione delle dotazioni finanziarie nei diversi ambiti dell'apparato statale e specifica le differenze tra l'anno corrente (2008) e l'anno venturo (2009).
Il documento è pubblico e si possono riscontrare diverse contraddizioni tra quella che è la politica fatta di parole e quella che è la politica fatta di cifre.
- Istruzione, la ferita sociale che si sta aprendo in questi giorni nelle scuole, nelle università nei centri ricerca e nelle strade d'Italia: -293 milioni per la scuola dell'obbligo, -178 milioni per l'Università, -315 milioni (-8,2% sul totale) per ricerca ed innovazione pubblica.
- Le parole: Piena soddisfazione è stata espressa dal ministro Maroni per l’approvazione definitiva - il 23 luglio scorso da parte del Senato - della legge sulla sicurezza che consentirà, ha dichiarato “un contrasto più efficace dell’immigrazione clandestina, una maggiore prevenzione della microcriminalità diffusa attraverso il coinvolgimento dei sindaci nel controllo del territorio e una più incisiva lotta alla mafia". Adesso le cifre: Ordine pubblico e sicurezza -451 milioni, Difesa e sicurezza del territorio -645 milioni.
- Rialzati Italia!, diritto alla mobilità: -2,049 miliardi (-17,0% sul totale).
- Calderoli: "un federalismo in cui avranno tutti da guadagnarci". Sviluppo e riequilibrio del territorio: -2,344 miliardi (-27,5% sul totale).
- A parole sembra che sia solo un problema di tornelli per i magistrati, in cifre i comparto della giustizia avrà una contrazione di spesa pubblica pari a 376 milioni.
- Il 26 Maggio Berlusconi incontra il Papa: "particolare attenzione è stata dedicata agli aiuti alle famiglie". Temo invece che i due si siano intrattenuti un po' troppo nel discutere della delegittimazione della legge sull'aborto e della avversione endemica nei confronti dei gay monogami perchè dal Dpef risulta un taglio alle politiche per la famiglia di 543 milioni.
- Competitività e sviluppo delle imprese, sembra il chiodo fisso, poi si decreta: -610 milioni (-11,8% sul totale)
Nel prossimo post spero di affrontare un argomento più difficile ma molto più interessante: il trend storico che porta i governi ad innescare, perpetrare e realizzare un disegno provvidenziale in materia di politiche pubbliche di questa natura.
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