Il sito internet www.pattichiari.it è un portale voluto dall'Abi (associazione bancari italiani) per promuovere "un grande progetto di cambiamento dei rapporti tra cliente e banca, con un obiettivo preciso: fornire ai consumatori strumenti concreti per capire di più e scegliere meglio". Peccato che il 13 settembre scorso nella graduatoria delle obbligazioni a basso rischio abbia inserito quelle della Lehman Brothers. La banca d'affari fallirà due giorni dopo, il 15 settembre. Le obbligazioni sottoscritte fino a questa data diventano carta straccia, o per dirla come nel film "Compagni di scuola" di Verdone: dopo il 15 settembre te ce soffi er naso, così risparmi in Kleenex.
Il signor Richard Fuld è stato il CEO (amministratore delegato) della Lehman Brothers ininterrottamente negli ultimi 14 anni. E' stato convocato a testimoniare sulle cause e le responsabilità della sua condotta da una speciale commissione di deputati del Congresso americano, presieduta dal repubblicano Henry Waxman una settimana fa. Durante l'interrogazione, a dir poco formale, sono emerse cifre e responsabilità che più di ogni altra cosa circoscrivono il "tenore umano" della crisi finanziaria in atto.
Nel 2000, Fuld ha accumulato un compenso complessivo di 52 milioni di dollari, nel 2001 98 milioni, nel 2005 89 milioni e nel 2006 poco più di 100 milioni. Complessivamente dal 2000 al momento del fallimento, il super manager si è messo in tasca 540 milioni di dollari; solo in Italia (fonte: Codacons) dal fallimento della Lehman Brothers 40.000 piccoli risparmiatori perderanno tutto.
Vorrei trascrivere l'interrogazione integrale (fonte www.ilsole24ore.com). E' lunga, ma ne vale la pena. Credo che ogni parola di Fuld sulla questione valga più di 1000 parole di chiunque altro.Ma non le sembra di aver guadagnato troppo, visto che la banca è poi fallita?No. Se si guarda alla media annuale, circa 60 milioni di dollari, ero ampiamente nei parametri del settore. E poi il nostro comitato remunerazioni si è sempre preoccupato di garantire l'allineamento tra le retribuzioni dei manager e l'interesse degli azionisti.
Chi nominava il comitato? Lei aveva un ruolo?Oggi la nomina spetta al comitato governance della banca, ma in passato avevo un ruolo importante.
Non crede che sia immorale aver dato una liquidazione di 20 milioni di dollari a due dirigenti che lei aveva licenziato pochi giorni prima del fallimento?La cifra è stata giudicata appropriata dal comitato remunerazioni
Molti si chiedono se gli investitori debbano avere il diritto di rivalersi contro un'azienda che ha preso decisioni sbagliate per massimizzare il profitto a breve, finendo in bancarotta... Lei che ne pensa?Guardi, non sono orgoglioso di aver perso così tanti soldi, ma ritengo che il sistema funzioni e che tutti noi abbiamo agito in buona fede.
Ripeto. Non crede che gli investitori abbiano il diritto di recuperare il loro denaro rivalendosi sui bonus milionari pagati al management?Non ho avuto liquidazioni milionarie o paracaduti d'oro. E non ho mai venduto le mie azioni
Nel 2004 la Sec permise alle banche d'investimenti di aumentare la leva finanziaria. Crede che fosse una decisione appropriata? E lei ha mai fatto pressioni sulla Sec in quel contesto?Che io sappia, la banca non ha fatto pressioni. E la questione della leva è stata fraintesa. Esiste una leva lorda e una netta e metà del nostro bilancio veniva da emissioni del Tesoro. Abbiamo fornito un elevato ammontare di liquidità, circa 300 miliardi di dollari, agli investitori istituzionali che possedevano titoli di debito del Tesoro Usa.
Mi colpisce il fatto che abbiate finanziato a piene mani membri del Parlamento, tra cui Hillary Clinton. Erano spese di lobbying a carico della banca?No, erano fondi prelevati da un fondo autorizzato.
Visto quello che è successo come pensa che dovrebbe cambiare il sistema dei controlli?Il contesto in cui furono concepite le regole attuali è superato. Allora si scambiavano 10 milioni di azioni al giorno, oggi siamo vicini a 5 miliardi. L'elettronica ha globalizzato il mercato e gli investitori oggi hanno il diritto di indirizzare il loro denaro sulle attività che rendono di più e il denaro si muove velocemente. Per questo ritengo che la regolamentazine nazionale sia superata e credo che serva una regolamentazione a matrice più globale nella sua natura. Mi focalizzerei anche sulle riserve di capitale, chiedendo più capitale sugli asset meno liquidi. E credo che serva una maggiore comprensione del mark-to-market: dà numeri di un tipo in contesti normali e tutt'altri risultati in tempi di crisi. Una riforma delle regole deve partire proprio da questo punto.
Passiamo agli ultimi giorni della Lehman. Un'email fra un alto dirigente della banca e il responsabile mondiale dell'investment banking rivela che molti broker erano preoccupati e che sulla banca c'era una percezione estremamente negativa. In particolare, nell'email era scritto: «Tutto il duro lavoro che abbiamo fatto potrebbe sgretolarsi velocemente. I senior manager devono essere meno arroganti e ammettere i gravi errori che sono stati fatti. Non possiamo continuare a dire che siamo grandi e forti e che il mercato non ci capisce». Quando ha letto questa email che cosa ha fatto? Sono curioso di saperlo...Mi scusi, ma qual era la data?
Il 9 giugno 2008. Ora ricorda?Non so...Onestamente no.
Glielo dico io che cosa ha fatto. Tre giorni dopo ha licenziato Aaron Allen, il direttore finanziario, e Joseph Gregory, il direttore operativo. Lei non si è assunto nessuna responsabilità. Anzi, finora ha solo attribuito le colpe ad altri. Ora le chiedo: è d'accordo sul fatto che sotto la sua guida la Lehman abbia assunto una leva finanziaria troppo alta? Risponda sì o no.Non è facile rispondere. In certi momenti la leva è stata molto elevata, ma quando ho capito che il mercato stava peggiorando la leva è stata ridotta gradualmente.
Allora la risposta è no?Abbiamo fatto tutto il possibile per ridurre la leva
Allora vuol dire che lei si sente la coscienza a posto, che ha fatto tutto ciò che era giusto fare...Sì, signore
Bene. Ma allora non prova nessun rimorso per aver speso 10 miliardi di riserve di cassa della banca in bonus, stock dividend e stock buy-back, proprio mentre fronteggiavate una tremenda crisi di liquidità? Non si sente in colpa?Su questa storia è stata fatta troppa confusione e ora vorrei fare chiarezza. Quei 10 miliardi erano il compenso ricevuto dai nostri dipendenti sulla base di un piano di stock-option con scadenza a 5 anni. Abbiamo dovuto riacquistare sul mercato titoli per lo stesso importo per evitare una diluzione dei nostri azionisti. Non vedo che cosa ho fatto di male...
Non sarebbe stato meglio usare quella somma per ridurre il debito, visto che stava diventando insostenibile?Eravamo alla fine dell'anno scorso e il problema del debito ancora non esisteva
Ma lei non crede che sia un furto il fatto di non rivelare al mercato che un titolo garantito da un mutuo abbia come sottostante un prestito superiore al reale valore della proprietà? E qual era il ruolo di Lehman in questo business?Non credo che qualcuno possa intenzionalmente strutturare una cartolarizzazione in questo modo. E per quanto riguarda il ruolo della banca, tutte le cartolarizzazioni sono state organizzate sempre nell'ottica del valore per gli investitori.
Quindi vuol dire che non avete mai gonfiato un mutuo o il valore di un mutuo poi cartolarizzato...Come posso dirlo? Non guardo mica i mutui uno per uno
Il 10 settembre, in una conference call, lei ha rassicurato gli investitori affermando che non c'era necessità di nuovi capitali e che gli asset immobiliari erano adeguatamente valutati. Cinque giorni dopo ha dichiarato la bancarotta: non ritiene di aver ingannato gli investitori? Le ricordo che è sotto giuramento...No, non ho ingannato nessuno. Le mie affermazioni erano basate sulle informazioni di cui disponevo
Eppure solo il giorno prima, 9 settembre, Lehman aveva bisogno di 5 miliardi di dollari per tenere la barca a galla. Le avevano consigliato di rinunciare alla conference call, ma lei l'ha fatta solo per dire che tutto andava bene...È vero. Ma quelle erano le informazioni di cui disponevo. E non voglio aggiungere altro.
Lei ha detto che ciò che è successo a Lehman poteva accadere alle altre banche di Wall Street. Però è fallito solo lei...Se potessi tornare indietro, mi comporterei diversamente sul business dei mutui e sull'immobiliare commerciale. E in generale su tutte le operazioni a leva. Ma se l'avessi fatto allora, sarei stato attaccato e trattato come un folle: è facile giudicarmi ora. Il mio errore è stato pensare che la crisi dei mutui era limitata al settore residenziale e che il settore commerciale, dove eravamo più esposti, non avrebbe subìto grandi contraccolpi
Ha provato a raccogliere capitali nella settimana prima della bancarotta?L'ho fatto una, due, tre settimane prima...
In retrospettiva, non crede che tutto il boom delle cartolarizzazioni, del credito facile, della corsa a concedere mutui fuori portata per le famiglie sia stato come un castello di carte destinato a crollare?Non sono sicuro se sia stato un castello di carte
Lei ritene giusto che Aig sia stata salvata dal Governo e Lehman no?Bè, chiaramente avrei voluto essere salvato anch'io. Certo ancora non mi spiego perché siamo stati gli unici a non essere salvati. E ciò che mi colpisce è che il venerdì prima del fallimento, Lehman e Merrill Lynch erano nelle stesse condizioni: loro la domenica hanno accettato la fusione con Bank of America, noi siamo falliti perché la trattativa con Barclays non si è chiusa.
Mr. Fuld, in un memo interno lei parla con entusiasmo di una cena con il segretario al Tesoro Henry Paulson nell'aprile scorso. È vero?Credo proprio di sì, ma non sono certo che a cena fossimo solo noi due.
Ma si incontrava con Paulson regolarmente? Abbiamo avuto diverse conversazioni.
Nel memo lei dice che Paulson era entusiasta della banca e soprattutto del modo in cui raccoglieva capitali. Crede che Paulson l'abbia ingannata?Mi scusi, ma credo che...non so cosa intende...
Le chiedo se si sente ingannato?No, non credo Paulson mi abbia ingannato
Allora è lei che ha sbagliato?Non lo so. Però posso dirle che mi sveglio ogni notte chiedendomi che cosa avrei dovuto fare di diverso, dove ho sbagliato. E so per certo che per tutto il resto della mia vita, a prescindere da quello che accadrà, avrò il rimorso e il dolore per ciò che è successo.